La storia del frutteto
Nato nel 2008 per volontà del Comune di Cles, in collaborazione con l’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige (ora Fondazione Edmund Mach), con Melinda e con il prezioso contributo di volontari, il Frutteto Storico ha lo scopo di conservare il prezioso patrimonio colturale (ma anche culturale) delle antiche varietà di frutta delle Valli del Noce.
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Qualche approfondimento...
La coltivazione del melo nelle Valli del Noce è praticata da diversi secoli, infatti molte sono le documentazioni che testimoniano l’importanza che questa coltura ha sempre avuto in loco, vedi i riferimenti contenuti nelle “Carte della Regola” di Dardine (anno 1564) e di Cles (anno 1641), negli stemmi comunali, nei dipinti presenti sia nelle chiese che nei palazzi antichi.
Grazie a questa lunga tradizione è stato possibile ottenere dalla Comunità Europea nell’anno 2003 il riconoscimento della D.O.P. “Mela Val di Non” per le tre varietà tradizionalmente coltivate in zona (Renetta Canada, Golden Delicious e Red Deliciuos).
Nel corso dei secoli le modalità di piantagione e di coltivazione hanno visto una significativa evoluzione che è stata decisamente accelerata durante gli ultimi decenni; anche l'assetto varietale ha subito un cambiamento sostanziale con il rischio conseguente di perdere la conoscenza diretta delle vecchie varietà.
Allo scopo di valorizzare questo ricco e importante patrimonio colturale ma anche culturale, il Comune di Cles ha messo a disposizione un terreno di sua proprietà in località Piani/Bersaglio per realizzare un frutteto storico.
La preparazione delle piantine è stata curata dall'Istituto Agrario di S. Michele all’Adige (ora Fondazione Edmund Mach) dove è presente una ricca collezione di mele storiche. La messa a dimora della maggior parte delle piante è stata effettuata nella primavera 2008 e negli anni successivi l'impianto è stato completato con alberi di altre varietà e provenienze reperite attraverso nuove collaborazioni vedi quella con il Comune di Sarnonico e frutteto di Tolstoj in Russia.
Attualmente sono presenti nel frutteto circa 80 varietà di mele e 12 di pere tutte innestate su portinnesti provenienti da seme quindi le piante raggiungeranno dimensioni notevoli come quelle di una volta.
Il frutteto è progettato non come una semplice collezione di vecchie varietà di melo e pero ma vuole essere anche un luogo dove è possibile ripercorrere l’evoluzione della frutticoltura nonesa.